Il 17 maggio la Commissione Attività Produttive della Conferenza delle Regioni ha manifestato l’orientamento di mantenere la data unica dell’avvio dei SALDI ESTIVI al primo sabato di luglio, come da intesa approvata dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e Province autonome nell’anno 2011.
In pressoché tutta Italia, pertanto, i saldi estivi partiranno SABATO 3 LUGLIO.
Partiranno giovedì 1° luglio in Sicilia; venerdì 16 luglio nella provincia autonoma di Bolzano; sabato 24 luglio in Puglia e lunedì 2 agosto in Basilicata;
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RENATO BORGHI: “UN’OCCASIONE PER DARE CERTEZZE AI CONSUMATORI E LIQUIDITÀ ALLE IMPRESE, MA SENZA RISPOSTE DAL GOVERNO SUGLI AIUTI AI NEGOZI DI MODA SARÀ ALLARME PER L’INTERA FILIERA”
A commento della decisione della Conferenza delle Regioni di mantenere la data unica dell’avvio dei saldi al primo sabato di luglio, il Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Renato Borghi, afferma: “L’indirizzo emerso in sede di Conferenza delle Regioni di mantenere una data unica dei saldi al primo sabato di luglio, pur spiazzando alcuni territori, risponde all’esigenza di riequilibrare un mercato condizionato dai lockdown e di evitare ulteriori confusioni tanto ai consumatori quanto agli operatori del dettaglio moda. Un comparto che, pesantemente vessato dalle chiusure imposte in zona rossa per decreto, nel bel mezzo della primavera, deve fare i conti con ordini effettuati dieci mesi prima e prodotti che, se non venduti entro la stagione, sono suscettibili a notevole deprezzamento. La data unica, soprattutto in un momento così delicato per il ritorno ad una nuova normalità, evita una inutile competizione tra regioni”.
“Rimane, quindi, indispensabile – conclude Borghi – un intervento governativo capace di sostenere la filiera della moda, dalla produzione alla distribuzione, sul tema delle eccedenze di magazzino. E’ quanto mai urgente il contributo sotto forma di credito d’imposta del 30% delle rimanenze. Solo così potremo affrontare il presente con la giusta predisposizione e propensione agli acquisti della prossima collezione. Senza correttivi, l’intera filiera è a rischio”.