Giulio Felloni: La moda va salvaguardata. Serve una strategia straordinaria per incentivare la ripresa dei consumi

Da Federazione Moda Italia-Confcommercio le richieste al Governo per la riduzione di IVA, caro energia e cuneo fiscale

Giulio Felloni: «La moda va salvaguardata. Serve una strategia straordinaria per incentivare la ripresa dei consumi»

 

Federazione Moda Italia-Confcommercio si dice fortemente preoccupata dei riflessi della crisi di Governo sul mondo delle imprese commerciali del fashion retail e sui cittadini.

Per il Presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni: «La situazione è difficile per le imprese della moda e siamo perfettamente consapevoli che sarà ancor più complicata nel prossimo futuro a causa della costante crescita dei prezzi energetici e, di pari passo, dell’inflazione, che rischiano di creare insopportabili problemi alle tasche degli italiani e di mettere in ginocchio l’intera filiera della moda. Occorre agire e non pensare solo all’ordinario. Serve una forte responsabilità delle forze politiche e del Governo. Per questo, dopo il Tavolo della Moda e nella consapevolezza di essere entrati in un periodo di gestione degli affari correnti, abbiamo inviato al Mise una serie di proposte concrete per dare un nuovo impulso all’economia della moda in forte sofferenza e, ad oggi, minimamente ristorata nonostante le grandi perdite».

«In perfetta sintonia con quanto richiesto dal presidente di Confcommercio, Carlo Sangalli – prosegue Felloni – le priorità che Federazione Moda Italia reputa urgenti per imprese e cittadini riguardano gli interventi sulla riduzione del caro energia, del cuneo fiscale nonché dell’aliquota massima dell’Iva del 22% su abbigliamento, calzature, pelletteria, accessori e articoli sportivi. Questo al fine di sostenere il potere di acquisto dei consumatori. In prospettiva è fondamentale, anche per il futuro dei nostri giovani e delle nostre città, facilitare il passaggio generazionale e la cessione di azienda o rami di azienda per dare continuità alle attività di famiglia o anche favorire l’inserimento di soggetti terzi, valorizzare e sostenere i negozi storici, incentivare l’apertura di negozi di moda con particolare attenzione alle imprese di giovani e femminili».

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