La Settimana della moda di Milano: su Radio Kiss Kiss, l’analisi di Giulio Felloni, Presidente Federazione Moda Italia-Confcommercio

Il Presidente Federazione Moda Italia-Confcommercio,  Giulio Felloni, è stato intervistato da Radio KISS KISS  sull’avvio della Fashion Week a Milano .

Di seguito i contenuti dell’intervista

Buongiorno Presidente! C’è da festeggiare per i dati che riguardano l’indotto della settimana della moda che comincia oggi, o è presto?

«Buongiorno a voi! Possiamo già cominciare a festeggiare. In base al centro studi di Confcommercio abbiamo già calcolato che ci sarà un indotto di circa 70 milioni di euro. Ma la cosa ancor più importante è che Milano si pone all’interesse mondiale come leader nel settore della moda. Perciò possiamo essere soddisfatti. Sempre parlando di numeri, si prevede un aumento del 15% dei visitatori stranieri e dell’11% di quelli italiani. Questo è un valore aggiunto non solo per Milano, ma per l’intera nazione.»

Si potrebbe in qualche modo esportare il modello anche in altre città d’Italia, come Firenze ad esempio? Non sostituendo Milano, ma aggiungendo una città in più.

«Milano si pone al top di un confronto internazionale tra Parigi e New York. Quindi diciamo che a livello internazionale gli appuntamenti di questo tipo non possono essere disparati, ma devono essere concentrati, perché i compratori si muovono da tutto il mondo con date ben precise. Non vorrei che ci fossero sovrapposizioni e che si creasse confusione. Questo renderebbe l’evento meno importante per frazionarsi in tanti piccoli eventi. Come lei ha citato, l’unico altro evento italiano importante a livello internazionale è quello del Pitti, a Firenze, e per adesso non vedo altre città con la capacità di sostenere eventi di questo tipo come fa Milano, dove, lo ripetiamo, i riflettori di tutto il mondo sono puntati sulla moda italiana.»

Il comparto moda nei negozi come è messo invece?

«In questa settimana i fortunati negozi di Milano vedranno tantissima gente, che è una cosa importante. Lo stesso non si può dire su tutto il territorio. Per quanto riguarda i negozi, il 2022 ha chiuso con un segno stabile leggermente positivo rispetto al 2021. L’anno 2023 è iniziato con i saldi; nell’indagine che abbiamo fatto come Federazione Moda Italia, si risconta un aumento circa del 9%, questo fa ben sperare. Siamo comunque preoccupati per il futuro, perché anche questi giorni ero a Milano a vedere molte collezioni e ho riscontrato un aumento del 15% circa nei prezzi. Ma quello che ci preoccupa ancora di più è il discorso degli affitti, che in seguito all’inflazione, costringono i negozi al dettaglio a pagare un mese in più all’anno.»

E questo non va affatto bene.

«No, non va bene, bisogna trovare soluzioni alternative. D’altra parte, c’è grande voglia, anche da parte degli operatori, di riprendere un po’ di normalità. Non ci volevano tutte queste difficoltà, bisognerà trovare le opportune soluzioni con tutta la filiera della moda.»

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