Le PMI della Moda sono un volano per l’attrattività del nostro Paese, in stretto connubio con il turismo.
«Il turismo degli acquisti della moda è profondamente cambiato, con cinesi e russi che nel 2019 detenevano il vertice negli acquisti, sostituiti oggi da turisti americani, dei paesi del Golfo, giapponesi, svizzeri ed europei»: così Giulio Felloni, Presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio, in audizione il 22 febbraio 2023 presso la X Commissione Attività produttive, Commercio e Turismo della Camera dei Deputati sull’indagine conoscitiva sul Made in Italy.
Nel corso dell’audizione il Presidente Felloni ha sottolineato come la moda faccia da attrattore per il nostro Paese e crei nuovi posti di lavoro, rispondendo all’esigenza di innovazione e formazione per competere in un contesto globale sempre più competitivo: «Il contesto normativo europeo sembra avverso al riconoscimento attribuito dal mercato al nostro “Made in Italy”. È, infatti, ancora facoltativo e troppo astratto il concetto di origine e provenienza declinato a livello europeo. L’assenza di regole chiare penalizza non solo i produttori europei ma anche i consumatori, in riferimento anche al dilagare di truffe e contraffazioni. Serve aumentare l’attività di controllo della contraffazione offline e online e produrre iniziative di filiera etica, anche attraverso l’uso di tecnologia come la blockchain. Così si agevolerebbe il contrasto alla contraffazione. Magari anche attraverso la riduzione dell’Iva al 10% per il rilancio dei consumi “Made in Italy” certificati».
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