Giulio Felloni: “Serve un Piano Italia per la Moda che supporti anche i negozi, presìdi fondamentali del Made in Italy”
Roma, 22 luglio 2025 – In occasione del Tavolo nazionale della Moda, convocato dal Ministro Adolfo Urso oggi, 22 luglio, al Ministero delle Imprese e del Made in Italy, Federazione Moda Italia–Confcommercio manifesta il proprio apprezzamento per l’intenzione espressa dal Ministero che venga al più presto istituito, all’interno dello stesso Tavolo, un gruppo di lavoro specifico dedicato al commercio e agli operatori commerciali della moda, così come richiesto con determinazione dalla Federazione stessa.
“Ringrazio il MIMIT e il Ministro Adolfo Urso – ha dichiarato Giulio Felloni, Presidente nazionale di Federazione Moda Italia-Confcommercio – per l’attenzione riservata anche al commercio. Il Tavolo della Moda si è svolto in modo costruttivo e ci ha permesso di evidenziare l’urgenza di un Piano Italia per la Moda, capace di rilanciare e consolidare l’intera filiera, dalla produzione alla distribuzione commerciale, valorizzando in particolare il ruolo dei negozi di prossimità, autentici baluardi del Made in Italy e dell’identità delle nostre città. In quest’ottica, stiamo anche intensificando il dialogo con Confindustria Moda e Assomoda per condividere insieme obiettivi di breve, medio e lungo periodo”. “Nel corso dell’incontro al Ministero – ha proseguito Felloni – abbiamo illustrato un pacchetto di proposte concrete per rafforzare il commercio al dettaglio con il conseguente rilancio dei consumi: 1) introduzione di detrazioni fiscali nella dichiarazione dei redditi IRPEF per gli acquisti di prodotti moda effettuati nei negozi di prossimità; 2) IVA agevolata sui prodotti di moda Made in UE e sostenibili; 3) un credito d’imposta del 30% sulle locazioni commerciali o una cedolare secca, subordinata a una riduzione concordata del canone; 4) un credito d’imposta del 100% sui costi di commissione per i pagamenti digitali a favore dei negozi con fatturato fino a 2 milioni di euro; 5) un fondo per il ricambio generazionale, l’innovazione e l’ammodernamento dei negozi; 6) l’abolizione dell’esenzione dei dazi sotto i 150 euro e un contributo fisso per ogni pacco proveniente da Paesi extra UE. Serve anche un Patto di filiera con l’obiettivo di applicare il principio ‘stesso mercato, stesse regole’ con l’obiettivo di arginare la concorrenza delle grandi piattaforme online e di alcuni nostri stessi fornitori che scavalcano la distribuzione tradizionale. Siamo fortemente preoccupati – ha concluso Felloni – perché si è passati da una competizione leale dettata da un mercato con delle regole certe che hanno permesso un pluralismo distributivo a una concorrenza sempre più sleale e che non vorremmo divenisse addirittura letale per il retail e, per effetto domino, anche per l’intera filiera e per le stesse città messe a rischio di desertificazione commerciale”.