ULTRA FAST FASHION: PLAUSO DI FEDERAZIONE MODA ITALIA-CONFCOMMERCIO ALL’ACCORDO ECOFIN SULL’ELIMINAZIONE DELL’ESENZIONE DEI DAZI PER PACCHI EXTRA UE

ECOFIN: PLAUSO DI FEDERAZIONE MODA ITALIA-CONFCOMMERCIO ALL’ACCORDO SULL’ELIMINAZIONE DELL’ESENZIONE DEI DAZI PER PACCHI EXTRA UE

Giulio Felloni: “Bene l’accordo in Ecofin e l’applicazione della misura dal 2026. Servono politiche omogenee in Europa per centrare l’obiettivo”

Federazione Moda Italia-Confcommercio ha espresso grande soddisfazione per l’accordo raggiunto il 13 novembre scorso in sede Ecofin sull’eliminazione dell’esenzione dai dazi doganali per i pacchi di valore inferiore ai 150 euro provenienti da Paesi extra Ue. Un risultato reso possibile grazie anche all’azione di Confcommercio a Bruxelles e Eurocommerce. Un grazie anche sul tema al Rappresentante incaricato ai Rapporti con la UE di Confcommercio e Federazione Moda Italia-Confcommercio, Carlo Massoletti, per l’impegno costante nel portare avanti le richieste confederali e della nostra Federazione.

Il Presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni, ha dichiarato: “Abbiamo particolarmente apprezzato l’accordo preso in Ecofin per introdurre una tassa sui piccoli pacchi che provengono da Paesi extra UE. È un segnale importante per ristabilire condizioni di concorrenza più eque tra i nostri negozi – come sottolineato dal Ministro Giorgetti – e le piattaforme estere che, finora, hanno potuto beneficiare di vantaggi. Bene anche la risposta all’urgenza del problema degli effetti sulla sostenibilità economica e ambientale generati dall’ultra fast fashion, con l’accordo – sostenuto con forza dall’Italia – che prevede l’applicazione della misura già dal prossimo anno”.

“È un passo avanti significativo – ha aggiunto il Presidente – verso un mercato più trasparente e sostenibile da perseguire compatti con politiche omogenee in tutta Europa. Ora chiediamo ai consumatori di acquistare in modo consapevole e responsabile, scegliendo prodotti di qualità, che durano nel tempo, e non capi usa e getta che impoveriscono il lavoro, il pianeta e la cultura del vero Made in Italy”.

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