Nella riunione del 15 dicembre Federazione Moda Italia-Confcommercio ha presentato alcune richieste urgenti e un piano strategico per il retail. Felloni: “Negozio retail presidio del Made in Italy, delle città e dei loro centri storici”.
Federazione Moda Italia–Confcommercio ha presentato il 15 dicembre scorso al Tavolo della Moda del Mimit richieste d’intervento urgenti e un Piano Strategico del Retail della Moda, con l’obiettivo di rilanciare il commercio di prossimità al centro della filiera e sostenere un settore che, nonostante un quadro macroeconomico in miglioramento, continua a registrare una contrazione dei consumi e una progressiva riduzione delle attività commerciali.
“Il paradosso italiano è evidente: abbiamo un’economia che mostra segnali di ripresa con spread in calo, deficit/Pil ridotto, inflazione stabilizzata e disoccupazione ai minimi, ma i consumi di moda continuano a diminuire. Nei primi dieci mesi dell’anno – ha dichiarato il presidente di Federazione Moda Italia-Confcommercio, Giulio Felloni – registriamo oltre il 5% di vendite in meno e un calo di 4 miliardi di euro nei consumi delle famiglie rispetto al 2019. Nel 2024 il saldo tra nuove aperture e chiusure è poi risultato molto preoccupante per l’intero settore moda, con la perdita di 6.459 punti vendita e, sappiamo tutti che ogni negozio che chiude rappresenta un gravissimo danno economico, sociale e culturale al tessuto produttivo e a quello urbano del nostro Paese. Il Made in Italy non è solo produzione, è relazione. I nostri negozi sono il volto dei brand; sono tessitori di fiducia; sono il primo luogo in cui la moda incontra la comunità. I crescenti numeri dello shopping tourism sono anche testimonianza del rilevante ruolo del retail italiano come attrattore ed esportatore di stile e lifestyle nel mondo. Per questo chiediamo al governo di intervenire urgentemente”.
“Il nostro Piano Strategico della Moda si fonda su cinque principi – parità competitiva, sostenibilità, prossimità, innovazione e coesione di filiera – con interventi mirati, politiche fiscali, sostegni alle imprese, concorrenza leale, responsabilità ambientale e valorizzazione del Made in Italy. Tra le misure principali emergono le priorità delle detrazioni fiscali per acquisti sostenibili e Made in Ue effettuati nei negozi di moda di prossimità, Iva agevolata su beni di moda e sostegno ai costi di locazione”, ha proseguito Felloni.
“Confidiamo – ha concluso Felloni – che il Ministero delle Imprese e del Made in Italy presti attenzione alle nostre richieste costituendo al più presto il Tavolo del Commercio e mettendo in campo interventi rapidi, coerenti e omogenei anche per ristabilire condizioni di concorrenza più eque. Invitiamo, infine, i consumatori a vivere le nostre città, ad entrare nei negozi di prossimità e a prediligere acquisti più responsabili, sostenibili e di qualità”.
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